Ancora non ci crediamo, stiamo per vivere il nostro primo safari al Maasai Mara!
Ore 6.30… suona, spietata, la sveglia…!
Apriamo gli occhi in malo modo… sussultando… come quando si è in grave ritardo per un’impegno importante… ed in pochi secondi realizziamo che stavamo giacendo in una stanza d’albergo, in un imprecisato quartiere di Nairobi…
Già…! Erano trascorse solo 3 ore dal nostro arrivo in hotel: eravamo partiti da Parigi alle 15.00… con oltre 5 ore di ritardo, motivo per cui atterrammo in Kenya nel cuore della notte.
Eravamo irrequieti al risveglio… in effetti non avevamo molto tempo, perchè avremmo dovuto raggiungere l’aeroporto Wilson (il secondo aeroporto della città) in poco più di un’ora. Ci sarebbe stato traffico per le vie della capitale? Non ne avevamo idea… di certo però il vociare dei “drivers” dei pulmini parcheggiati sotto l’hotel ed il viavai confusionario che dalla strada saliva su fino alla finestra del bagno, non promettevano nulla di buono…
Avevamo letto qua e la del traffico di Nairobi… ma allontanammo immediatamente quella preoccupazione sostituendola con un “sottobosco” di altri pensieri che nel frattempo stavano prendendo forma nel caldo umido del nostro primo risveglio africano: di li a poco saremmo decollati alla volta del Maasai Mara… una tra le più belle e famose riserve faunistiche del Kenya!
Il Mara (così viene chiamato dai locali) forma un unico ecosistema con il parco del Serengeti (Tanzania), e deve il suo nome alla gente del luogo (i Masai). Una delle caratteristiche che lo rende così speciale è la grande concentrazione di animali, presenti soprattutto in vicinanza delle pozze d’acqua… ma eravamo ignari che la realtà avrebbe di li a poco superato la nostra più fervida immaginazione…!
Quali animali avremmo visto? Come sarebbe stato soggiornare dentro ad una tenda, nel mezzo del “bush”? Avremmo realmente dormito? Ed i Masai… saremmo riusciti davvero a vederli intonare i loro canti tradizionali?
Un sogno divenuto realtà… il nostro primo safari al Maasai Mara in Africa!
E quante ne abbiamo sentite sui safari…
…abbiamo letto di persone che non riuscivano a chiudere occhio a causa dei versi degli animali… altre che raccontavano quanto fosse frustrante, dopo una lunga giornata in fuoristrada, rientrare senza essere riusciti ad avvistare i vari esemplari… Insomma, eravamo in trepidante attesa che finalmente la giornata partisse e ci conducesse al Maasai Mara, per scoprire con i nostri occhi come sarebbe stato!
Arriviamo piuttosto velocemente in aeroporto e altrettanto velocemente passiamo i controlli prima dell’imbarco: ci eravamo preparati studiando sul sito della SafariLink la questione dei bagagli…
Un po’ tutte le compagnie aeree che operano lungo le tratte dei safari hanno delle limitazioni più “strette” rispetto ai voli di linea tradizionali: il peso massimo consentito è di 15kg (in totale tra bagaglio a mano e da stiva) e la valigia deve essere “soft”, ossia un borsone morbido.
L’aereo era davvero piccolino e lo spazio tra i sedili era minimo: noi abbiamo occupato la prima fila, subito dietro ai sedili dei piloti, desiderosi di gustarci la vista dai finestrini frontali!
Il volo fu breve, circa un’ora per arrivare alla prima “airstrip” ed altri 5/10 minuti per atterrare alla pista Musiara, dove dovevamo scendere noi.
Questi aerei sono un po’ come degli autobus volanti: i passeggeri diretti alle varie piste (ce ne sono 8 al Maasai Mara) salgono quasi sempre sullo stesso aereo e poi scendono alla loro “fermata”.
Smontati dall’aereo, ecco arrivarci incontro Dominic, un sorridente Maasai, che sarebbe stato la nostra guida per i prossimi 3 giorni…
…in quell’istante non realizzammo quale grande vantaggio fosse alloggiare al Sentinel Mara Camp ed avere Dominic come “Cicerone” per i nostri safari, al Maasai Mara ma lo avremmo capito in meno di mezz’ora…
Imbocchiamo la strada sterrata che ci avrebbe condotti al campo e, dopo neppure 5 minuti… un’antilope!
La osserviamo mentre l’auto rallenta e si avvicina… e lei resta li a fissarci… tiene la distanza, certo, ma resta lì ferma! Non avevamo la macchina fotografica pronta e neppure eravamo pronti noi mentalmente a tirarla fuori… non immaginavamo certo che la nostre prima “modella” sarebbe restata li “impalata”, in posa! 😉
La stessa cosa sarebbe accaduta 500 metri più avanti: zebre in posa fotografica, poi i bufali ed infine una giraffa! Ma non doveva essere difficile immortalarli a distanza ravvicinata?
Arriviamo finalmente al Sentinel Mara Camp (di cui a breve pubblicheremo un blog dedicato considerata la spettacolarità del posto!) e restiamo impressionati dalla vista sul fiume Mara… dove assistiamo alla “sfilata” degli ippopotami e dei coccodrilli…
Ecco Signore e Signori… il nostro primo safari al Maasai Mara!
La “GIORNATA TIPO” duranti un safari Maasai Mara…
In generale, gli animali sono più attivi quando non c’è il sole in alto nel cielo, quindi i momenti più propizi per scattare delle belle foto sono la mattina (dall’alba in poi) e al tardo pomeriggio (a partire da 1/2 ore prima del tramonto, fino a quando c’è luce).
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Per questo motivo la nostra sveglia suonava una mezz’ora prima dell’alba: intorno alle 6.15/6.30 uscivano in safari e rientravamo intorno alle 11.00 / 12.00, a seconda di quanto ci allontanavamo dal campo. Al rientro c’era il tempo per rinfrescarci e per prendere un aperitivo prima di pranzo…
Il primo pomeriggio era il momento del relax… anche gli onnipresenti ippopotami si guardavano bene dall’interrompere il silenzio accaldato del bush…
Ripartenza alle 16.00 per il safari pomeridiano fino alle 19.00 circa, quando ormai la luce era troppo debole per permettere dei buoni scatti.
Concluso il safari pomeridiano, doccia, aperitivo davanti al fuoco, cena… e poi, relativamente presto (intorno alle 21.30/22.00) gli occhi sempre più pesanti ci “suggerivano” che era ora di andare a nanna… con il beneplacito di quei simpaticoni degli ippopotami che ancora facevano baldoria in acqua… 😉
Ah, dimenticavamo… non appena faceva scuro, il seppur breve tragitto dalla nostra tenda a quella del ristorante e viceversa, avveniva “scortati” da un guerriero Maasai: una efficace misura di sicurezza per evitare che qualche animaluccio un po’ troppo intraprendente ci sorprendesse nell’oscurità.
I Maasai sono incredibili: hanno una vista fuori dal comune e conoscono così bene gli animali ed i loro comportamenti da riuscire a scovarli anche a distanze ragguardevoli e comprenderne rapidamente le intenzioni, anticipandone le mosse. A volte, nei tre giorni di safari, Dominic ci dava dei dettagli sugli animali che individuava in lontananza, che la macchina fotografica (con lo zoom “sparato”) non riusciva a mettere a fuoco così precisamente!
Fare due safari al giorno, in una location come quella dove eravamo noi, è stato estremamente gratificante: centinaia e centinaia di scatti ad ogni uscita, ogni volta con gli animali in comportamenti sempre diversi dai precedenti!
A fine giornata, comunque, l’attenzione e la concentrazione spese durante la giornata per fotografe e filmare di tutto e di più, si fanno sentire: viene proprio voglia di abbandonarsi ad un sonno ristoratore, tra le braccia di mamma Africa… 😉
Safari al Maasai Mara: temperature, equipaggiamento e consigli utili…
Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare delle giornate splendide, solo con qualche nuvoletta coreografica… quindi piuttosto caldo durante il giorno: la camicia a manica corta (o maglietta) erano l’ideale.
Per quanto riguarda i pantaloni… avevamo raccolto i consigli di altri viaggiatori che raccomandavano di indossare pantaloni lunghi per difendersi dalle zanzare, dalle mosche e da altri tipi di insetti… e così abbiamo fatto… ma francamente di insetti ne abbiamo visti e sentiti comunque pochi: un buon repellente tropicale e durante il giorno nessuna puntura, a differenza dell’orario serale in cui era necessaria qualche “spruzzata” in più per tenere a bada le zanzare.
I pantaloni lunghi, quindi, consigliati soprattutto nelle passeggiate a piedi nel bush…
Il cappello è necessario? Si, si, assolutamente si! Anche se il caldo era sopportabile, il sole picchiava parecchio! L’energia trasferita dai raggi solari era davvero molto forte e non era affatto confortevole stare senza cappellino.
E’ anche necessario avere con se una felpa o un giubbino la mattina presto: considerando che siamo ad un’altitudine superiore ai 1500 metri sul livello del mare e la temperatura scende parecchio durante la notte. Il fuoristrada è aperto, quindi basta che l’aria rinfreschi anche solo di un po’ per sentirla sulla pelle!
Safari al Maasai Mara – 1° Giorno: “Pomeriggio in famiglia…”
Usciamo in safari al Maasai Mara intorno alle 16.00… Dominic si mette alla guida e noi, curiosi come scimmie (che vedremo tra poco!!!), facciamo rimbalzare gli occhi a destra e a manca alla ricerca di animali da immortalare…
Pochi istanti dopo siamo fuori dalla zona alberata del campo tendato e ci ritroviamo nel bush. L’aria ha una temperatura molto gradevole e la luce inizia a diventare via via sempre più adatta per le foto.
Una famigliola di “Vervet Monkeys” ha individuato qualcosa su in alto, sull’albero: “Ehi, vai tu a dare un’occhiata …che io resto qui con il pupo?” – Papà scimmia guarda in alto prima di salire…
Più in la un’altra famigliola, questa volta di babbuini, è impegnata in operazioni di spulciatura… “Oh, si… un po’ più su! …a destra… ecco… proprio li… uhmmm…”
Che dite… potevamo non essere estasiati da ciò che stavamo vedendo?
Tutto era calmo e tranquillo, relax totale… e noi che pensavamo di assistere a scene di caccia, frenetiche e cruente! Niente… sembrava che i predatori si fossero presi una pausa e la tensione fosse svanita…
Ecco appunto, i predatori… dov’erano?
Proseguiamo nel safari e dopo circa 20 minuti arriviamo in una radura vicina al fiume… Dominic rallenta fino a fermarsi e a spegnere il motore… e noi li imbambolati a stropicciarci gli occhi… davanti a noi c’era una famiglia di leoni!!!
Le leonesse si alternavano tra lo stare a pancia in su a prendere il sole e l’accudire un cucciolo che tutto aveva in mente tranne che mettersi li buono buonino a riposare… “Guarda non ce la faccio più a stargli dietro… te ne occupi tu? Mi sta stressando…”
Ora, guardando il “gattino” qui sopra… vi sembra espressione di un cucciolo che si sarebbe fatto mettere in riga? Noi, lo giuriamo, gli abbiamo sentito dire “…Si, si, fammela pure la foto… e poi va’ a dire a tutti che sono piccolo! Aspetta che cresco ancora un po’… e poi vediamo!”
Terminiamo il safari con un aperitivo serale a base di vino rosso a 10 minuti di auto dal Sentinel Mara Camp in un’altra ansa del fiume, in compagnia di ippopotami e giraffe…
Che emozioni in questa prima giornata africana…! Le immagini di ciò che avevamo visto, ci roteavano continuamente davanti agli occhi…!
Cosa ci avrebbe riservato la notte? Come sarebbe stato dormire li in mezzo, in una tenda?!
E mentre rientriamo al campo, via radio arriva la notizia che un altro gruppo di leoni, 6 giovani maschi a poca distanza da dove eravamo noi, aveva abbattuto una giraffa: forse la tregua era finita… e l’indomani ci avrebbe riservato scenografie dove la natura selvaggia si sarebbe mostrata nella sua realtà più cruenta…
…ma questa è un’altra storia…
(FINE PRIMA PARTE)
L’Africa regala emozioni indescrivibili e da questo vostro post traspare tutto lo stupore di fronte a tanta meraviglia! Complimenti ragazzi e chissà…speriamo di incontrare presto la nostra Africa!
Incrociamo le dita… sarebbe fantastico un viaggio insieme in una terra cosi speciale e con tanto da scoprire 🙂 4 macchine fotografiche fuori controllo.. hihi