Oggi vogliamo portarvi con noi attraverso una delle esperienze più intense e particolari che abbiamo vissuto durante il nostro viaggio di inizio anno a Zanzibar: dormire su un’isola deserta!
Guardando le foto riusciamo ancora a sentire il dolce ondeggiare del mare che ci suonava la ninna nanna ogni sera… e, chiudendo gli occhi per un attimo, ci ritorna istintivamente quell’espressione un po’ attonita (ed in parte terrorizzata!) che avevamo stampata sul volto quando siamo stati di fronte, per la prima volta, al gigantesco granchio del cocco! 🙂
Questo, credeteci, è solo una virgola di quello che abbiamo vissuto a Zanzibar ed in particolare in un’isoletta molto, molto speciale al largo di Stone Town… per cui, mettetevi comodi e lasciatevi trasportare in questa nuova avventura… a Chapwani Island!
Ritorniamo per un attimo alla fase di progettazione di questo bellissimo viaggio in terra africana: la scelta degli alloggi è uno degli aspetti che più amiamo curare e che ci impegna non poco in internet… ecco quindi che durante la fase di ricerca siamo rimasti colpiti dalle foto di una struttura costruita su un’isoletta privata…
Solo qualche bungalow, una piscina naturale riempita con acqua di mare e una splendida lingua di sabbia che compare e scompare in base alle maree…
Non potevamo immaginare posto migliore per passare altre due notti vicino a Stone Town, considerando che questo paradiso terrestre si trova a soli 20 minuti di barca dalla città…
Il resort organizza due transfer giornalieri per permettere ai suoi ospiti di passare la giornata in città o semplicemente partecipare a escursioni ed attività… così, segnati gli orari, ci facciamo trovare al punto di arrivo della barca, lungo la spiaggia innanzi al Tembo Hotel.
Dormire su un’isola deserta …ci saremmo riusciti davvero?
Dopo aver caricato le valigie sulla barchetta, ecco allontanarci pian piano dal vociare allegro dei bambini che si ricorrevano sulla sabbia, dai tanti turisti che affollavano il bar all’aperto e dal suono dei tanti carretti che trasportavano merci dai mille colori e profumi…
Di fronte a noi solo l’oceano con le sue onde e, mentre scrutiamo all’orizzonte il profilo della nostra isola privata, ecco che un piccolo delfino ci passa sotto la barca da poppa a prua… quasi ad indicarci la strada!
Non siamo riusciti a fotografarlo per la rapidità con cui è passato… ma credeteci, la meraviglia e lo stupore sono ancora vividi nella nostra memoria!
Finalmente vediamo la sagoma dell’isola di Chapwani: l’idea originaria era quella di fare un break, 2 giorni in pieno relax, senza spostarci per escursioni e attività… magari sorseggiando qualche cocktail di frutta con i piedi sulla sabbia e le onde del mare a farci compagnia… ma quest’isola (lo avremmo scoperto di li a poco!) aveva per noi un altro programma!
Finalmente la barca si ferma a qualche metro dalla riva per non intaccare la barriera corallina. Delle valige non ci sarebbe stato da preoccuparsi, che se ne sarebbero occupati loro…
Ci fanno infilare delle scarpette in gomma per non graffiarci e pian piano arriviamo sulla spiaggia dove ci accolgono con un caloroso benvenuto ed un fresco cocktail… eravamo già follemente innamorati di questo posto! Attorno a noi solo altissime palme e… neanche una persona…
Lo staff ci spiega che sull’isola è presente solo un’altra coppia e una mamma con una bambina piccola, e che il nostro bungalow è tra gli ultimi sulla spiaggia per godere ancora di più della pace e del relax di cui, evidentemente, avevamo un gran bisogno 😉
Ecco quindi varcare la soglia del nostro alloggio: il mare azzurro di fronte a noi, un bellissimo letto a baldacchino, la nostra verandina e le due sdraio in bambù sotto le alte palme… Non potevamo chiedere di più!!!
Lasciamo lo zaino e la borsetta all’interno della stanza ed andiamo alla scoperta di ciò che c’è intorno. Anche a Chapwani la spiaggia risente dell’influenza dell’alta e bassa marea, offrendo dei panorami sempre diversi, davvero suggestivi.
Durante la bassa marea è piacevole passeggiare vicino alla barriera corallina riuscendo ad ammirare quella vita sottomarina fatta di pesciolini e granchi che ti intrattengono con la loro bellezza… fino a restare letteralmente a bocca spalancata quando appaiono delle lingue di sabbia candida e che ci avrebbero riservato alcune sorprese, di cui tra poco vi parleremo 🙂
Presa un po’ di confidenza con la marea che intanto gradualmente iniziava a salire, rientrammo sulla riva e poi all’interno fino alla piscina…
Incastonata in modo esemplare tra le palme, riempita di acqua di mare, rispetta perfettamente il concetto di ecosostenibilità che il resort promuove.
Con un asciugamano legato in vita ci fermiamo in reception per chiedere qualche info più dettagliata su come esplorare i punti più nascosti dell’isola per scattare qualche foto…
Il responsabile ci racconta che, proseguendo a piedi verso est, avremmo trovato una famiglia numerosissima di pipistrelli e che, sempre più avanti, ci saremmo imbattuti in stormi giganteschi di aironi bianchi. Infine, proprio all’estremità dell’isoletta, qualora fossimo riusciti ad arrivare entro l’ora di pranzo, avremmo visto affiorare una lingua di sabbia bianca e, probabilmente, camminando in quella direzione avremmo anche ammirato diverse stelle marine.
Eravamo già entusiasti all’idea di passare attraverso una foresta infestata di pipistrelli, schivare le deiezioni degli aironi e arrivare di corsa fin sulla striscia di sabbia che di li a poco sarebbe stata circondata dall’oceano… ma non era finita li: ci spiega che sull’isola sono presenti delle piccole antilopi nane e, qualora fossimo rientrati all’imbrunire, di guardare bene dove avremmo messo i piedi… perchè avremmo potuto scorgere i mostruosi e giganteschi granchi delle palme da cocco…
Ci guardiamo increduli e meravigliati… “maddai, sarà vero?” E soprattutto… “cosa sarà mai un “granchietto” un po’ cresciutello”? Già, non avevamo mai visto fino a quel momento un autentico granchio del cocco… 🙂
Dormire su un’isola deserta al largo di Zanzibar ci avrebbe portato a contatto di una creatura preistorica?
Torniamo in camera e decidiamo di vestirci in modo più adeguato… senza dubbio un asciugamano in vita non era l’abbigliamento più idoneo per passare sotto centinaia di pipistrelli!
Ci prendiamo per mano e pian piano iniziamo a percorrere lo stretto sentiero… le tante lunghe radici degli alberi creavano un tragitto a ostacoli quasi divertente non fosse per le infradito!
Attorno a noi un’atmosfera sempre più spettrale: i rami degli alberi sopra la nostra testa diventavano così fitti fino a creare una sorte di caverna vegetale… Il sole filtrava sempre meno ed il silenzio era diventato “tombale”… le nostri mani si stringevano sempre più fino a quando il cuore per un secondo si fermò!
Un’antilope nana ci aveva tagliato la strada con un salto velocissimo… elegante e agile, la piccolina ci aveva dato un “infartico benvenuto” in questa zona dell’isola che iniziava a mostrasi per il suo essere selvatico…
Da li pochi a metri iniziammo a sentire dei rumori sinistri sui rami sopra e a fianco a noi: eravamo entrati nel territorio dei pipistrelli…
Ne avevamo centinaia a distanza ravvicinata: alcuni dormivano a testa in giu e, man mano che passavamo si accorgevano di non essere soli e iniziavano uno dopo l’altro a squittire e ad arrampicarsi più in alto…
Ah, come ricordiamo così bene i loro versi! Sono ancora così nitidi che ci vengono ancor ora i brividi!! Iniziamo ad accelerare… credeteci essere circondati da centinaia di pipistrellotti che ti guardano con quegli occhioni, fa un certo che…
La strada non sembrava finire più ma alla fine eccoci fuori dalla galleria di rami, ci lasciamo alle spalle quelle meravigliose creature e ci gustiamo nuovamente i raggi del sole che sembrano accarezzare il nostro viso, ma eccoci nuovamente dentro una piccola giungla che puzzava di guano… eravamo entrati nel territorio dei volatili bianchi…
3 minuti di camminata veloce a naso tappato ci hanno permesso di superare anche questo… fino a notare delle grandi buche tra la terra e le rocce, ai bordi del sentiero…
Pato scuote la testa e se ne esce fuori con…”Pata, mi è sembrato di vedere un…” – un gatto, direte voi… ed invece no! – “…mi è sembrato di vedere un granchio gigante!”
il “gigante” di cui parlava era comunque tanto quanto un gatto per cui escludemmo a priori che fosse realistico e proseguimmo il nostro percorso…
Finalmente arrivammo alla fine dell’isola ed i nostri occhi iniziarono a brillare: davanti ai noi si era materializzata la morbida lingua di sabbia bianca!
Togliamo le infradito, mettiamo le scarpette da roccia e iniziamo a correre sulla sabbia… i piedi affondavano e il profumo del mare era davvero inebriante. “Patooo, quello che ci hanno raccontato è veroooo!”
Davanti ai nostri occhi iniziano ad apparire diverse stelle marine colorate: alcune rosse, altre verdi ed altre ancora gialle, di tante dimensioni. Eravamo davvero arrivati in un paradiso terrestre!
Il pomeriggio lo trascorremmo su quella lingua di sabbia, fino a quando la marea ci indicò bruscamente che era giunto il momento di tornare indietro…
Ci facemmo una promessa: il giorno dopo saremo tornati li in qualche modo per attendere il tramonto.
Corriamo lungo il sentiero passando sotto ad aironi affamati e pipistrelli ormai belli svegli e pimpanti… e arriviamo sani e salvi nel nostro bungalow. Una bella doccia rigenerante ed eravamo pronti per la nostra prima cena romantica sull’isola…
Lume di candela, pesce fresco… gentilezza e cura dei dettagli hanno reso tutto magico. Il nostro primo giorno a Chapwani si era rivelato all’altezza dei nostri sogni!
Ancora qualche momento seduti sulle sdraio mentre sopra di noi il cielo stellato ci dava ormai la buona notte. Non c’era vento ed il silenzio era avvolgente… stavamo per dormire su un’isola deserta (o quasi!). Non sapevamo ancora che l’indomani mattina l’avventura sarebbe proseguita… 🙂
Sveglia presto al mattino… e che si fa? Beh, si apre la porta del bungalow e si ammira il mare… la spiaggia… già, appunto, la spiaggia! La sabbia era tutta bucherellata da triliardi di orme di granchi che avevano disegnato una costellazione di linee intermittenti! Mai vista una cosa del genere!
Ci rendiamo presentabili ed andiamo a fare colazione, dove ci attendeva un mostro preistorico… Si avete capito bene: avevamo davanti a noi il mitico e pantagruelico granchio del cocco!
In realtà non è altro che un paguro gigante che, con le sue grandi chele, riesce a rompere le noci di cocco e, proprio per questo, lo si può’ trovare durante la notte arrampicato negli alberi da cocco. Viene chiamato anche “granchio ladro” perchè è attirato dagli oggetti luccicanti come padelle e argenteria.
Salutato il granchietto rifacciamo come pendolari il tragitto del giorno precedente: pipistrelli sonnacchiosi, aironi bianchi come la candeggina e quella incredibile, meravigliosa linguetta di sabbia morbida… ma stavolta, rientrando ci attrezziamo per il tramonto!
Bene, era calata l’oscurità… ed era ora di cena. Come avremmo potuto mai perderci la camminata di rientro sotto a centinaia di pipistrelli affamati… che si sarebbero librati in volo sopra le nostre teste! Ahhhhhhh! Spettacolo! 😉
Grazie , sembrava di essere con voi dal racconto ben dettagliato che avete fatto.Che posti fantastici…bacioni!😘
Grazie , sembrava di essere con voi dal racconto ben dettagliato che avete fatto , bacioni 😘
Sono contenta ti sia piaciuto.. amiamo raccontare le nostre avventure <3
Che bello ho sognato ad occhi aperti, grazie 😘
Anche per noi è stato un sogno a occhi aperti <3
Buongiorno Herbapatistyle,
a gennaio ho prenotato a chapwani dal 5 al 9 prima di recarmi a pemba x favore mi puoi dire a che livello e’ il ristorante e il bar.
Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata.
Ciao Roberto, Il ristorante è molto semplice ma curato. Non puoi scegliere da menu’ in quanto decidono loro i piatti del giorno a secondo del pescato e della freschezza. Il livello è alto come cura e qualità’. Per il bar puoi scegliere vari drink durante la giornata ma non ci sono snack o cose simili.
Per intolleranze o altro è meglio avvisare cosi da potersi organizzare in anticipo.
Se non ci sentiamo prima, buone vacanze e salutaci la bellissima Zanzibar. Noi in quelle date saremo in giro in Asia tra tuk tuk e pagode 🙂
Ciao Giada e Gianluca,grazie x la vostra risposta sarà sicuramente una bella esperienza l’isola di chapwani.
Noi lo scorso anno siamo andati in Laos e Cambogia e poi in alcune isole della Thailandia,è stato un viaggio molto bello.
Se non ci sentiamo,vi auguro buone vacanze
Anche a te Roberto. E tienici aggiornati delle tue avventure nel mondo.
Buone vacanze e buone feste