Alla scoperta del castello delle fiabe più bello della Romania
Il nostro viaggio in camper di 5 giorni in Romania è iniziato con una tappa che sembra uscita da un libro di fiabe: il Castello dei Corvino, noto anche come Castelul Corvinilor o Castelul Huniazilor. Situato a Hunedoara, in Transilvania, è considerato uno dei castelli medievali più spettacolari d’Europa e uno dei monumenti gotici più importanti della Romania.
Appena arrivati, il profilo imponente del maniero ci ha lasciati senza parole: torri merlate, ponte levatoio, cortili interni e un’aura che mescola mistero e fascino storico. Era l’inizio perfetto per un’avventura on the road alla scoperta delle meraviglie rumene.

Storia e origini del Castello dei Corvino
Il Castello dei Corvino affonda le sue radici nel cuore del Medioevo, in un’epoca in cui la Transilvania era una regione di confine contesa tra regni e principati. Già nel XIV secolo, al posto dell’attuale maniero, sorgeva una fortificazione in pietra eretta dalla famiglia Vlaicu, probabilmente su resti di un precedente avamposto in legno. La struttura, semplice ma strategicamente posizionata, serviva come punto di controllo sulle rotte commerciali e come baluardo difensivo contro le incursioni.
Nel 1409, il re Sigismondo di Lussemburgo, sovrano d’Ungheria e imperatore del Sacro Romano Impero, donò il castello e le terre circostanti a Voicu Hunyadi per ricompensarlo del servizio militare reso alla corona. Da questo momento iniziò la storia legata alla potente dinastia dei Corvino, che avrebbe reso il maniero famoso in tutta Europa.
Fu però Giovanni Hunyadi (Iancu de Hunedoara), figlio di Voicu e voivoda di Transilvania, a dare al castello l’aspetto monumentale che ancora oggi possiamo ammirare. Tra il 1446 e il 1453 avviò un imponente progetto di ampliamento e trasformazione: fece costruire torri di difesa sia circolari sia rettangolari, una doppia cinta muraria, ampi cortili interni, saloni cerimoniali e un ponte levatoio sospeso su un fossato profondo. L’architettura mescolava elementi gotici con influssi rinascimentali, conferendo al castello un aspetto sia militare che residenziale.
Hunyadi concepì il castello come simbolo di potere e prestigio: all’interno trovavano posto la Sala dei Cavalieri, la Sala della Dieta (dove si tenevano le assemblee politiche), una cappella privata, cucine, stanze residenziali e spazi di rappresentanza. Le decorazioni, le logge e le finestre finemente lavorate testimoniavano la volontà di creare non solo una fortezza, ma anche una corte degna di un grande signore.
Dopo la morte di Giovanni Hunyadi, suo figlio Mattia Corvino, divenuto re d’Ungheria, proseguì i lavori. A lui si devono molti abbellimenti rinascimentali: colonne scolpite, portali decorati, affreschi e nuove ali residenziali. Durante il suo regno il castello divenne un centro di cultura e politica, ospitando ambasciatori, artisti e nobili provenienti da tutta Europa.
Nei secoli successivi, il maniero fu coinvolto in episodi turbolenti: subì danni durante le guerre ottomane, incendi devastanti nel XVII secolo e terremoti che ne compromisero alcune parti. Malgrado ciò, il castello non perse mai la sua imponenza, continuando a dominare la città di Hunedoara e a testimoniare la potenza della famiglia che lo aveva costruito.
Nel XIX secolo, durante l’Impero Austro-Ungarico, il castello conobbe una nuova fase di restauro: architetti e storici dell’epoca cercarono di preservarne lo stile gotico originale, integrando però alcune ricostruzioni idealizzate tipiche del gusto romantico dell’epoca. Questi interventi contribuirono a ridargli l’aspetto “da fiaba” che oggi incanta i visitatori.
Oggi il Castello dei Corvino è considerato una delle Sette Meraviglie della Romania, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di turisti. È un luogo dove la storia si intreccia con le leggende, capace di trasportare chi lo visita in un’epoca di cavalieri, intrighi e fasto medievale. La sua combinazione di architettura imponente, posizione scenografica e racconti misteriosi lo rende una tappa imperdibile per chiunque viaggi in Transilvania.

Elementi architettonici principali
- Ponte levatoio: l’ingresso scenografico che attraversa il fossato e introduce i visitatori in un’altra epoca.
- Sala dei Cavalieri: un salone gotico con volte a costoloni, un tempo utilizzato per banchetti e riunioni ufficiali.
- Sala della Dieta: luogo di incontro per il consiglio dei nobili.
- Cappella: conserva ancora tracce di affreschi originali.
- Torre “Neboișa” (Non aver paura): bastione difensivo di grande valore storico.
-
Leggende e curiosità sul Castello dei Corvino
Oltre alla storia documentata, il castello è avvolto da numerose leggende che ne aumentano il fascino:
Leggende e misteri del Castello dei Corvino
Il corvo con l’anello
Tra le storie più note legate al Castello dei Corvino c’è quella che spiega l’origine dello stemma della famiglia. La leggenda narra che Giovanni Hunyadi, da giovane, fosse il figlio illegittimo del voivoda e di una nobildonna. Per proteggere la sua identità, la madre gli donò un anello d’oro, simbolo del lignaggio, raccomandandogli di non separarsene mai fino al momento in cui avrebbe potuto essere riconosciuto ufficialmente come erede.
Durante un viaggio, il ragazzo si fermò a riposare e lasciò l’anello incustodito per pochi istanti. Un corvo, attirato dal luccichio, lo afferrò con il becco e volò via. Senza esitazione, Giovanni imbracciò l’arco, scoccò una freccia e abbatté l’uccello, recuperando così il prezioso gioiello. Quando la storia giunse alle orecchie del re, questi rimase impressionato dalla prontezza e dal coraggio del giovane e decise di adottare il corvo con l’anello nel becco come stemma ufficiale della famiglia Corvino.
Ancora oggi, questo simbolo campeggia su vari elementi architettonici del castello e viene considerato un segno di astuzia, coraggio e legittimità dinastica.

Il pozzo dei prigionieri
Un’altra leggenda, questa volta dal sapore amaro, riguarda il celebre pozzo dei prigionieri. Secondo la tradizione, tre prigionieri turchi catturati durante le campagne militari furono costretti a scavare un pozzo nel cortile interno del castello, in cambio della libertà una volta trovato l’acqua. Il compito era titanico: le rocce della collina erano dure e il lavoro si svolgeva con attrezzi rudimentali.
Si dice che gli uomini abbiano lavorato incessantemente per 15 anni, fino a raggiungere una falda acquifera a circa 28–30 metri di profondità. Ma, alla morte di Giovanni Hunyadi, la promessa non venne mantenuta: i nuovi signori del castello decisero di giustiziarli. Prima di morire, i prigionieri avrebbero inciso sul margine del pozzo un messaggio in lingua araba che, tradotto, recita: “Avrai l’acqua, ma non l’anima”.
Alcuni studiosi sostengono che l’iscrizione sia in realtà una frase religiosa senza riferimento diretto al tradimento, ma la leggenda popolare continua a essere raccontata a ogni visita guidata, alimentando il fascino misterioso del castello.

Vlad l’Impalatore prigioniero
Il Castello dei Corvino è stato anche teatro di storie legate a figure leggendarie come Vlad Țepeș, noto come Vlad l’Impalatore, il voivoda di Valacchia che ispirò il personaggio di Dracula. Secondo alcune cronache, Vlad fu catturato nel 1462 dall’esercito di Mattia Corvino e imprigionato proprio in una delle torri del castello, dove sarebbe rimasto per diversi anni.
La sua detenzione, secondo le fonti, non fu in celle umide e oscure, ma in condizioni relativamente dignitose, data la sua importanza politica. Alcuni storiografi ritengono che questa prigionia fosse più una forma di custodia controllata che una vera e propria condanna. Nonostante le divergenze storiche, il legame tra Vlad e il castello contribuisce ad accrescere l’aura gotica e tenebrosa che avvolge la fortezza.
La nostra visita in camper
Arrivare in camper al Castello dei Corvino è semplice: la strada è ben segnalata e nei pressi dell’ingresso c’è un parcheggio a pagamento. Noi abbiamo scelto di visitarlo in inverno: l’atmosfera era ancora più suggestiva grazie alla quasi totale assenza di turisti.
Attraversare il ponte levatoio e passeggiare nei cortili interni senza la folla è stata un’esperienza unica, quasi surreale. L’interno, seppur spoglio di arredi originali, trasmette tutta la grandiosità e il peso storico del maniero.

Consigli pratici per visitare il Castello dei Corvino
- Orari: aperto tutto l’anno; da martedì a domenica dalle 9:00 alle 20:00, lunedì dalle 12:00 alle 20:00 (ultima entrata circa 45 minuti prima della chiusura).
- Biglietto: circa 50 lei per adulti, riduzioni per studenti e bambini. Supplemento per scattare foto all’interno.
- Parcheggio: disponibile vicino all’ingresso, costo contenuto.
- Periodo consigliato: primavera e autunno per il clima mite; inverno per un’atmosfera più intima e senza folla.
- Servizi: nei dintorni possibilità limitata di ristoro, portare acqua e snack soprattutto in bassa stagione.
Perché visitare il Castello dei Corvino
Il Castello dei Corvino è molto più di una semplice attrazione turistica: è un concentrato di storia, leggende e architettura mozzafiato. Per chi viaggia in camper, rappresenta una tappa imperdibile in un itinerario alla scoperta della Romania autentica e dei suoi tesori medievali.
Link utili

