“Il respiro del panorama era immenso. Ogni cosa dava un senso di grandezza, di libertà, di nobiltà suprema… Lassù si respirava bene, si sorbiva coraggio di vita e leggerezza di cuore. Ci si svegliava la mattina, sugli altipiani, e si pensava: “Eccomi qui, e questo il mio posto”.
(Karen Blixen)
Una delle sensazioni più intense, durante il viaggio in Kenya, è stata quella di aver forse trovato il nostro “posto” nel mondo… certo, ne siamo consapevoli, è una espressione forte, ma è anche il pensiero che rappresenta al meglio quel deciso senso di appartenenza alla natura che abbiamo sentito così vibrante in Africa…
Francamente, ora che abbiamo vissuto questa straordinaria esperienza in Kenya, riteniamo che sia davvero irrinunciabile, per chi desidera visitare questo Paese, l’organizzazione di uno o più safari, a seconda dei giorni a disposizione.
Non ci si può proprio privare del contatto ravvicinato con il regno animale e delle sue leggi… del piacere di svegliarsi con il sole e andare a letto quando fa buio. E ancora, del silenzio del bush… interrotto solo dalla “risata” di qualche iena o dallo schiamazzo degli ippopotami nei corsi d’acqua…
Per fortuna, durante la fase di progettazione del viaggio, siamo riusciti a pianificare l’itinerario in modo da riservare la maggiore quantità di tempo possibile ai “game drive” attraverso i parchi.
Era necessario trovare un modo per comprimere i tempi legati agli spostamenti e per farlo ci siamo affidati alla professionalità e alla competenza di una coppia di ragazzi italiani che si è trasferita in Kenya aprendo un’agenzia di safari (Paka Safaris) e un bellissimo Boutique Hotel a Malindi, di cui vi parleremo con più calma su un altro articolo.
Sara ed Emanuele ci hanno aiutato a mettere su carta una versione riveduta e corretta del nostro itinerario originale, che immaginavamo essere impegnativo… ma che all’atto pratico sarebbe risultato di difficile attuazione. Sulla cartina non sembra improponibile fare Malindi – Tsavo Ovest – Amboseli – Nairobi, ma le 16 ore circa indicate da Google Map possono diventare molte di più.
Inoltre, per evitare di pagare il fee d’ingresso allo Tsavo Ovest (52$ a persona + quota autista + quota auto) solo per passarci attraverso con la strada di collegamento verso l’Amboseli, abbiamo allungato ulteriormente…
La distanza che ragionevolmente è possibile percorrere in una giornata in Kenya è piuttosto limitata comparandola con ciò che è possibile fare qui in Italia… ma va considerato che è necessario ridurla ulteriormente perchè, quando sei nel bush, non puoi mai sapere cosa ti riserva mamma natura…
A esempio puoi trovarti nella imprevedibile ma desiderabile circostanza di fermarti ad ammirare più e più volte dei gruppi di elefanti, spettacolarmente vicini a te… ed il tempo, si sa, scorre veloce!
Alla fine per noi si è rivelata vincente la scelta di “staccare” l’esperienza al Masai Mara da quella che avremmo vissuto allo Tsavo e all’Amboseli concedendoci nel mezzo alcuni giorni sulla splendida costa Kenyana: mare, spiaggia e relax… prima di riprendere il cammino in direzione Kilimangiaro…
Ricordiamo le strade africane per la natura dai colori accesi e per quel silenzio a volte irreale, spezzato solo da qualche folata di vento…
Le ricordiamo per i tantissimi bambini che, sul ciglio della strada, scalzi e con magliette usurate, ci salutavano sorridenti… volti che ci hanno portato ripetutamente a pensare quanto siamo fortunati ad essere nati in un Paese in cui si può “dare per scontato” l’avere un paio di scarpe…
Ma torniamo alla nostra avventura…
Ore 6:30 del mattino… Isaac (la nostra guida) è pronto a partire dal Lions House a Malindi… il tempo di far una colazione veloce e via per la prima tappa: il Loyk Tsavo Camp, distante 280 Km verso nord.
Arrivati al gate dello Tsavo, si paga il “fee” d’ingresso attraverso una tessera precaricata con gli importi necessari: 52$ a persona al giorno (per i turisti) più la quota legata al driver e all’auto (qualche centinaio di scellini – nel nostro caso, meno di 10€).
Tenete ben conto di questo dettaglio: a quanto abbiamo capito, in molti gate non è possibile pagare li al momento in contanti… e senza la tessera non si entra!
Concluse le formalità, Isaac apre il tettuccio del Land Rover e finalmente il safari ha inizio!
Eravamo curiosi… volevamo sapere qual’era il parco che lui personalmente amava di più in Kenya… e la risposta, senza esitazione, è stata che per lui lo Tsavo rappresenta il top in quanto girando al suo interno è possibile davvero assaporare il vero significato della parola “safari”… cioè “viaggio alla ricerca di”…
La vastità del territorio e la presenza di una vegetazione piuttosto fitta permettono agli animali di nascondersi e mimetizzarsi con estrema facilità, rendendo più affascinate la loro ricerca.
Lo Tsavo senza dubbio lascia impressi degli scenari di rara bellezza: la famosa terra rossa ed il fiume che crea contrasti sgargianti con gli animali che vi si specchiano… soprattutto antilopi, zebre ed elefanti… che sono stati i primi a darci il benvenuto!
Le zebre, poi, sono assolutamente fotogeniche: immobili a scrutarci… con la loro eleganza bucano l’obiettivo!
Isaac sarebbe stato formidabile in entrambi i safari che avremmo portato a termine nella giornata: ci avrebbe aiutato a comprendere in anticipo il comportamento degli animali…
Prima di arrivare al Loyk (per pranzare e godere di un paio d’ore di relax), un’aquila ferma impassibile su di un ramo che, pochi minuti più tardi, si sarebbe lanciata verso il fiume puntando una preda… gustandoci la scena in diretta come fossimo davanti alla TV a guardare un documentario! Il nostro driver l’aveva intuito dalla postura attenta e concentrata dell’aquila…
E così fu anche nel safari del pomeriggio, quando un gruppo di elefanti ricoperti di fango rosso si stava spostando lungo il lato destro della strada, vicini al nostro fuoristrada…
Foto dopo foto, abbiamo cercato di immortalare ogni istante…
fino al punto in cui Isaac, apparentemente senza motivo, accelerava bruscamente… facendoci notare un istante più tardi che un elefante adulto alle nostre spalle si era predisposto a caricarci!
E’ stato impressionante vedere quell’elefante con le orecchie aperte che avanzava verso di noi, mentre il suo barrito riecheggiava nelle distese dello Tsavo! Sinceramente, fossimo stati da soli, non ci saremmo mai accorti di quel pachiderma… 😉
Proseguiamo il safari pomeridiano e proseguono gli avvistamenti: antilopi nane,
bufali, giraffe e ancora elefanti e zebre… fino a scorgere una famigliola di scimmie che sulla sponda del fiume passavano il tempo tra coccole e giochi.
Un’ intera giornata era appena trascorsa…. letteralmente volata via, l’orologio sembrava aver smesso di scandire i minuti e solo il tramonto ci ricordava che la nostra prima tappa allo Tsavo era ormai giunta al termine….
Ad aspettarci ci sarebbe stata una piacevole cena al nostro lodge con chiacchiere e risate attorno al fuoco…
E l’indomani sarebbe iniziata una nuova avventura…
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